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Castello Requisenz o del Principe di Buscemi
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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Castello Requisenz o del Principe di Buscemi

Castello Requisenz o del Principe di Buscemi




La zona del castello, in contrada 'Monte, è raggiungibile dalla strada di collegamento tra il centro urbano e la strada 'mare-monti, nei pressi della periferia sud.Si rifà molto probabilmente al periodo bizantino il primo l'insediamento protourbano del luogo, sullo stesso sito in cui é situato attualmente il centro abitato. Restano di questo periodo la chiesa rupestre di san Pietro e un ulteriore chiesa rupestre adibita nell'ultimo secolo a frantoio. La prime fonti storiche che parlano di una rocca si hanno durante il periodo della dominazione araba. La traccia più significativa fu data dal geografo Idrisi nel suo Libro di Ruggero in cui accenna a un Forte dedicato a quello con il neo che attesta quindi l'esistenza del castrum già prima del 1154.Durante il periodo normanno tale forte venne ricostruito da Riccardo Montalto sui ruderi del fortino musulmano dopo il 1313. Il castello, nella sua individualità, è attestato dalla meta del XIV secolo. Venne distrutto quasi totalmente dal devastante terremoto del 1693 che rase completamente al suolo anche Buscemi risultando uno dei paesi più colpiti con la scomparsa del 41% degli abitanti. Con la ricostruzione del centro abitato, spostato rispetto al precedente sito, si ha l'inizio della Buscemi contemporanea con gli esempi di architettura barocca religiosa e civile. Alcune famiglie che detennero il possesso di Buscemi furono i Ventimiglia e i Requisenz, di questi ultimi restano le rovine del castello all'entrata del paese.
Il castello occupava il luogo piu elevato del paese e dominava sia i quartieri sottostanti posti in prossimità delle fonti 'Fontanella', 'Fontana grande', 'Calliro' e 'Milluzza', sia quelli ubicati intorno alle chiese di San Leonardo, San Sebastiano, Sant'Antonio, Santa Maria Annunziata e Santa Maria dell'Itria (Messina 1995, p. 13). Sorgevano nei pressi del castello la chiesa madre ed un mona-stero. Tale informazione si ricava dall'atto di fondazione del convento dei Cappuccini, cui viene assegnato totum promontorium ubi antique tempore estabat castrum, ecclesiam matricem et monasterium. Et pro ortaggio, terras proprias subtus castrum predictum cum usu acquae cum spandentibus fontanae magnae - ivi, docc. I, 42-43, p. 29; II, 20-6, p. 113.
Il castello medievale, distrutto dal terremoto del 1693, dovette impiantarsi su strutture precedenti. Da una descrizione seicentesca apprendiamo che il castello era formato da diverse stantij, tone, careen, baglio grande et altro (Archivio di Stato di Siracusa, Archivio privato Rau, vol. 8, c. 93). Nel 1604 venne costruita nel castello una nuova stalla fornita di mangiatoie e di ganci lavorati di pietra lavica: magister Marco de Farsano si obbliga al conte don Antonio Requisenz di Buscemi diligenter atque magistrali modo fabricare et facere infractam fabricam in stabulo de novo edificato et fabricato pro dictum illustrem comitem intus eius castrum: fan It scaluni di la porta di la ditta stalla di petra nigra, fari tutti li mangiaturi novi et davanti li mangiaturi fari tutti li chiancati hoc modo: li traversi et cruchi di li (quatri) di petra nigra et li chiancati dintro li (quatri) di cutichi nigri (Archivio di Stato di Siracusa, notaio B. Accaputo 3354, atto del 31 gen. 1604).
Notizie storiche:
1145 - è attestato un miles Paganus de Bussema - Garufi 1899, p. 56. 1150 ca. - Idrisi descrive Buscemi come qal'a, "fortilizio da farvi affidamento ed appogiarvisi" - in Amari 1880-81, I, p. 104.
1186 - si ha notizia della terra di Buscemi in un diploma di Alessandro III dove sono descritti i confini della diocesi di Siracusa - SMDS, I, p. 491.
1229 - Federico II concede la terra di Buscemi a Matteo de Calvello - H.- B., Ill, p. 15.
1298 - Buscemi è ricordata come oppidum - Nicolò Speciale, in Gregorio 1791-92,1, p. 389.
1299 - Napoleone Cattaneo diventa signore di Buscemi e di Avola - SMDS, I, p. 491.
1308-1310 - Buscemi è documentata come casale - Sella 1944, p. 88.
1355 ca. - prima attestazione documentaria del castello di Buscemi, distinto con certezza dal centro abitato -Librino 1928, p. 208.
1357 - castrum - Michele da Piazza, p. 343.
1370 - Enrico Ventimiglia diventa signore di Buscemi. Sposa una certa Filippa dalla quale ha i figli Guglielmo, Antonio ed Eleonora - Amico 1855-56, I, p. 171; SMDS, I, p. 492.
1408 (apr. 3) - Guglielmo Ventimiglia diventa signore di Buscemi - ibidem.
1452 - Gaspare Ventimiglia per testamento del padre Francesco del 18 agosto 1452 eredita la terra di Buscemi, " ... faccio e ordino mio erede universale sopra tutti i miei terri feudali e burbesantici, arcara supra tutti ragiuni corporali et incorporali, undi si siano e meglio appaino Gaspano, mio figlio legittimo et naturale e massima della terra, castello e baronia; voglio che detto Gaspano mio figlio et herede, sia signuri della terra, castello e baronia di Buxema ..." - Archivio di Stato di Siracusa, archivio privato Rau 8, c. 379.
1528 (die. 8) - Giulia Ventimiglia prende l'investitura della terra, castello e baronia di Buscemi per la morte di Antonia, sua sorella, e sposa D. Bernardo Requisenz, signore dell'isola di Pantelleria - Archivio di Stato di Siracusa, Archivio privato Rau, 8, c. 493.
1563 - Giuseppe Requisenz Ventimiglia s'investe della terra di Buscemi per rinuncia fatta dalla madre Giulia -SMDS,p.491.
1693 - la terra di Buscemi viene colpita dalle scosse sismiche del 9 e 11 gennaio. Molti quartieri medievali rimangono distrutti, fra questi la zona del 'Monte' dove sorgeva il castello munito di due torri - Amico 1855-56,1, p. 170.

Attualmente l'area è di proprietà privata ma in perenne abbandono e i resti fuori terra consentono una lettura ricostruttiva solo parziale dell'impianto.



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